Quando si parla di elezioni, soprattutto di quelle politiche, le cose non sono mai semplici o scontate come possano apparire in un primo momento. Potentissimo strumento di democrazia affidato al popolo, spesso le elezioni politiche sono in grado di tirar fuori il peggio dalla classe che dovrebbe poi governare sapientemente i cittadini.
Le frasi sulle elezioni ci raccontano di come funziona la macchina della democrazia nel suo meccanismo fondamentale: il voto.
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Non so molto di Americanismo, ma essa è una parola dannatamente buona con cui arrivare alle elezioni.
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Durante le elezioni i cassonetti sono pieni di schede elettorali. Dopo sono pieni di elettori!
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Rimbocchiamoci le maniche, mettiamoci al lavoro e andiamo a vincerci le prossime elezioni.
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La maggioranza ha sempre ragione, ma la ragione ha raramente la maggioranza alle elezioni.
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La cosa migliore di questo gruppo di candidati è che solo uno di loro può vincere.
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Votate per il candidato che vi promette di meno; è quello che vi deluderà di meno.
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Mi accusano di aver intercettato voti di destra. Vorrei svelare un segreto: alle ultime elezioni abbiamo perso! O troviamo qualcuno che a livello nazionale prenda quei voti border line oppure non vinceremo mai. Ricordo anche che quelli là, che una volta scelgono Prodi, un’altra Berlusconi, sono sempre cittadini italiani.
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Il voto malavitoso condiziona e inquina la politica e le elezioni di metà del Paese. Nel 2001 Berlusconi vinse in Sicilia 61 collegi su 61. È comunque opinione che quel trionfo fu dovuto anche ai voti controllati dalla mafia. E ora il Cavaliere ritenta il colpo rilanciando il ponte di Messina, che sarebbe inevitabilmente una colossale pacchia per l’onorata società. Come insegna l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, fatturata metro per metro dalle cosche.
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Se perderò anche solo sei seggi perderò queste elezioni, e sarà Jeremy Corbyn a sedersi e negoziare con i presidenti, primi ministri e cancellieri d’Europa.
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Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia.
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Le elezioni del 18 aprile 1948, […], sono imperniate sul dilemma: comunismo o anticomunismo. Tale è l’impostazione data dalla democrazia cristiana alla campagna elettorale.
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L’onestà sarà una moda. Arrendetevi.
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Ci sono molti uomini di sani principi in entrambi i partiti in America, ma non c’è nessun partito di sani principi.
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Il problema con libere elezioni è che non si sa mai come andranno a finire.
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Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori.
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Non dico come voto. Non voglio rovinarmi la sorpresa.
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Per fare una partita alla “Repubblica” occorre essere iscritti a una compagine politica: ce ne son decine tra cui scegliere a seconda del colore (anche se ultimamente il nero va per la maggiore). Una volta che si è in squadra – o in squadraccia – è importante aver le natiche al posto della faccia per riuscire a reggere la fase atletica, con più tensioni: la campagna acquisti, detta anche “le elezioni”.
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Quando i cittadini non vanno a votare è sempre un problema per tutti, non solo per i partiti ma per la società.
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Il popolo non elegge chi lo cura, ma chi lo droga.
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Nei dissensi civili, quando i buoni valgono più dei molti, i cittadini si devono pesare e non contare.
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Anziché mostrare alle nostre figlie che è possibile diventare presidentesse, l’America ha dato prova che nessun nonno è troppo razzista per diventare leader del mondo libero.
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Se il voto potesse veramente modificare le cose, lo renderebbero illegale.
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Democrazia: Lo stato di cose in cui consenti che ti mettano le mani in tasca, ed eleggi il miglior uomo per farlo.
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Se Dio avesse voluto che noi votassimo, ci avrebbe dato dei candidati.
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Tali gli elettori, quali gli eletti. Se i secondi sono cattivi, è perché i primi sono anche peggiori.
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Lasciatemi essere totalmente chiaro… io accetto la conclusione della nostra comunità sul fatto che l’ingerenza russa alle elezioni 2016 ci sia stata.
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La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare.
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Gli elettori dovrebbero scegliere i loro rappresentanti tra coloro che non si candidano.
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Le schede non fanno il risultato, sono gli scrutatori che lo fanno.
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Quello che la Francia sta facendo per il rilancio del disegno politico dell’Europa è bello, bello che il presidente Chirac e il premier Jospin, separati quasi su tutto, concorrenti diretti alle prossime elezioni presidenziali, siano invece uniti su questo disegno.
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[Nel novembre 2017] Che nessuno dubiti della nostra determinazione o metta in questione la nostra risolutezza: la Brexit sta avvenendo.
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Come contrastare la malavita organizzata? Cominciando a non votarla alle elezioni…
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Do ut des, ossia tu dai tre voti a me, che io do tre appalti a te.
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La nostra democrazia è solo una parola. Cosa significa il fatto che possiamo votare? Significa che scegliamo fra due veri autocrati, anche se non li consideriamo tali. Scegliamo fra Tizio e Caio… Chiedete di votare per delle donne… Ma che cosa può fare un voto, quando dieci undicesimi della terra in Gran Bretagna appartengono a solo 200.000 persone e la restante undicesima parte è divisa fra i restanti 40 milioni di individui? I vostri uomini si sono per caso liberati da questa ingiustizia con i loro milioni di voti?
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Per essere eletti, si devono sparare promesse. Per governare, si deve scendere al compromesso con la realtà.
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Non si parla più di Brexit perché i dati sono positivi. Mostrare che chi esce sta meglio, che non esistono apocalissi di sorta, è qualcosa che i nostri media non possono permettersi di raccontare.
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L’unico che è riuscito veramente a cambiare le cose dopo esser stato in una cabina è Superman.
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Vorremmo tutti votare per la persona migliore, ma non è mai candidata
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Chiedere ai 100 parlamentari indagati per corruzione di votare la legge contro la corruzione è come chiedere a Giovanna D’Arco di andare a far legna per il falò.
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In Italia si possono spostare soldi e ricevere pizze a domicilio con un clic. Ma per votare è ancora necessario andare là dove manderei volentieri tanti nostri legislatori: a scuola.
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Lo abbiamo fatto senza bisogno di combattere, senza sparare un solo proiettile, l’abbiamo fatto combattendo sul territorio con un dannato duro lavoro.
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Quanto meglio sarebbe se i voti si potessero pesare, anziché contare.
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Ogni cinque anni gli elettori fanno la loro croce; e dopo la devono portare.
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Trump ha vinto perché in fondo in fondo nella vittoria non ci credeva neanche lui. Se non ci credi è meglio. Io non credo più in nulla.
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Elettore. Colui che gode del sacro privilegio di votare per l’uomo scelto da un altro uomo.
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Ho battuto Hillary Clinton regolarmente. E la gente lo sa. [L’inchiesta sull’ingerenza della Russia] è scaturita soltanto perché i Democratici hanno perso. Ribadisco che non c’è stata collusione.
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Vota oggi, te ne pentirai domani.
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Per un giornalista, il non voto è l’arma estrema di credibilità.
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A tutti i repubblicani che credono che la Russia non c’entri niente, vi state sbagliando. A ogni democratico che vuole l’impeachment per il presidente Trump a causa della Russia, vi state sbagliando.
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Conteggio finale voti Brexit: 48% ragione e sentimento, 52% orgoglio e pregiudizio.
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Quest’elezione è una farsa totale e una presa in giro. Noi non siamo una democrazia!
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D’altra parte è giusto, bisogna accettarlo: Berlusconi ha vinto le elezioni, gli italiani le hanno perse.
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Chi più dà più riceve voti, è la legge del mercato elettorale. Ma un Paese deve sapere anche come si crea la ricchezza.
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[A proposito dell’esito del referendum] Non penso di aver mai desiderato tanto la magia come oggi.
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Il genio dell’euroscetticismo è uscito dalla lampada e non verrà rimesso al proprio posto.
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− Dice che, dopo il voto, taglia le tasse.
− Digli che lo votiamo, dopo le elezioni.
- Il problema delle barzellette sui politici è che poi vengono eletti.
- Chi ha in mano il potere, ci vuole semplici spettatori passivi.
- Durante una campagna elettorale l’aria è piena di discorsi – e viceversa.
- Quanto elettori ci vogliono per cambiare una lampadina? Nessuno. Gli elettori non possono cambiare nulla.
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