Di frasi diventate celebri scritte da Michelangelo Buonarroti ce ne sono davvero tante e alcune addirittura sono entrate di diritto nel linguaggio comune. Non parlava né scriveva mai a caso Michelangelo e i suoi scritti fanno parte del patrimonio culturale mondiale. Le sue parole aprono il cuore e la mente di chi ha voglia di imparare sempre di più da coloro che hanno avuto la sorte di calcare questa terra prima di lui.
A seguire troverete le frasi su Michelangelo.
- Dobbiamo chiedere […] a Michelangelo di coinvolgerci nel movimento inarrestabile del corpo del Cristo morto dentro il corpo della Madre, così come egli li ha genialmente fusi nel sublime non finito della Pietà Rondanini.
- Certo Ilsa, in questo mondo insensato le vite di due persone non valgono un pugno di dollari. Per questo non prenderai quell’aereo, forse non oggi e nemmeno domani e… ahio!
- La forza della volontà annega nella forza del destino.
- Si dipinge col cervello e non con le mani.
- Desti a me quest’anima divina e poi la imprigionasti in un corpo debole e fragile, com’è triste viverci dentro.
- Una notte, con la piazza illuminata, fui attirato dalla figura del David di Michelangelo. Ma appena vidi il Perseo tutto il resto passò in seconda linea.
- Pochi conoscono fra’ Luca Pacioli, l’inventore della partita doppia; eppure ha probabilmente influenzato la vita umana più di Dante o Michelangelo.
- Non ha l’ottimo artista alcun concetto | ch’un marmo solo in se non circoscriva | col suo soverchio, et solo à quello arriva | la man, che ubbidisce all’intelletto.
- Vorrei voler, Signor, quel ch’io non voglio.
- Contrariamente all’opinione corrente, il cervello non va fatalmente incontro con gli anni a un processo irreversibile di deterioramento. Sia Tiziano che Michelangelo e molti altri artisti di straordinarie capacità creative – Picasso tra questi – continuarono a realizzare opere di eccezionale valore sino a tarda età.
- [Parlando di uno degli spettacoli più meravigliosi visti nella sua vita] Il Perseo di Benvenuto Cellini in Piazza della Signoria, a Firenze. Una notte, con la piazza illuminata, fui attirato dalla figura del David di Michelangelo. Ma appena vidi il Perseo tutto il resto passò in seconda linea. Rimasi affascinato dallo straordinario equilibrio delle sue magnifiche proporzioni. Perseo, che leva alta la testa di Medusa col suo corpo patetico contorto ai suoi piedi, è l’epitome della tristezza, e mi fece pensare al mistico verso di Oscar Wilde: «Perché ogni uomo uccide ciò che ama». Nella lotta di quell’eterno mistero, il bene e il male, il suo scopo era stato raggiunto.
- Cara Signora, deduco dalla sua lettera che suo figlio è omosessuale. Sono molto colpito dal fatto che non usi mai questo termine nel darmi le informazioni su di lui. Posso chiedere perché lo evita? L’omosessualità non è certo un vantaggio, ma non c’è nulla di cui vergognarsi, non è un vizio, non è degradante; non può essere classificata come una malattia; riteniamo che sia una variazione della funzione sessuale, prodotta da un arresto dello sviluppo sessuale. Molti individui altamente rispettabili di tempi antichi e moderni erano omosessuali, tra di loro c’erano grandi uomini. (Platone, Michelangelo, Leonardo da Vinci, ecc).
- Nascere presenta qualche incoveniente. Uno di questi è sicuramente la vita.
- Per molti, donna, anzi per mille amanti
creata fusti, e d’angelica forma;
or par che ‘n ciel si dorma,
s’un sol s’appropia quel ch’è dato a tanti. Altre frasi sul tema Società
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- Tu vedi un blocco,
pensa all’immagine:
l’immagine è dentro
basta soltanto spogliarla. - In Italia, sotto i Borgia, per trent’anni hanno avuto guerre, terrore, assassinii, massacri: e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e cos’hanno prodotto? Gli orologi a cucù.
- Come molti confondono il vero barocco con l’arte di Michelangelo e degli epigoni della Rinascenza, solo perché il barocco vi attinge forme ed idee, così molti confondono il barocco col “rococò” in cui il solido, il possente, l’ampolloso si trasformano nel leggiero, nell’aggraziato, nel mingherlino.
- I am still learning / sto ancora imparando.
- Adoro essere una tartaruga!!!
- La pittura mi ha sempre appassionato. Per me un film è come un quadro vivente che esce da un muro. Se Michelangelo e Cézanne tornassero in vita, farebbero i registi.
- Io credo in Michelangelo, Velasquez, e Rembrandt; nel potere del disegno, nel mistero del colore, nella redenzione di tutte le cose per mezzo della sempiterna bellezza, e al messaggio dell’Arte che ha reso quelle mani benedette.
Amen. - Beata l’alma, ove non corre tempo, | per te s’è fatta a contemplare Dio.
- Non dire che non hai abbastanza tempo. Hai esattamente lo stesso numero di ore al giorno che sono state date a Helen Keller, Pasteur, Michelangelo, Madre Teresa, Leonardo da Vinci, Thomas Jefferson e Albert Einstein.
- La morte e l’amore sono le due ali che portano l’uomo buono in cielo.
- Ci sono povertà interiori che nessuna ricchezza terrena potrà compensare. il mondo è pieno di uomini col portafoglio gonfio e l’animo indigente.
- Io vidi l’angelo nel marmo e scolpii fino a liberarlo.
- Fame. Ha funzionato per Michelangelo, ha funzionato per Picasso, e funziona per centomila artisti che non lo fanno per amore (anche se può darsi che abbia la sua parte) ma per mettere il pane in tavola. Se vuoi tradurre il mondo, devi usare i tuoi appetiti. Vi stupisce? Non dovrebbe. Non c’è niente di più umano della fame. Non c’è creazione senza talento, ve lo concedo, ma il talento è gramo. Il talento mendica. La fame è la spinta dell’arte.
- Si voltò a guardare il celebre affresco di Michelangelo dietro l’altare, ma il Giudizio universale non placò la sua apprensione. L’opera, alta quindici metri, raffigurava Gesù Cristo nell’atto di dividere i virtuosi dai peccatori. Fra i corpi straziati che ardevano tra le fiamme dell’inferno c’era persino uno dei rivali di Michelangelo, rappresentato con orecchie d’asino. Guy de Maupassant aveva scritto in un racconto che quell’affresco sembrava la decorazione di un baraccone da fiera dipinta da un carbonaio ignorante. Il cardinale Mortati era abbastanza d’accordo.
- Se tu sapessi quanto lavoro ci ho messo, non mi chiameresti genio.
- Vivo ed amo nella peculiare luce di Dio.
- I romantici veneravano Dante, Shakespeare e Michelangelo, che insegnavano loro il sublime; i neoclassici Omero, la scultura antica e Raffaello, che li educavano alla possente calma e alla nobile semplicità; i moderni cercano i loro classici nei primi fumetti e nelle prime fotografie. Si potrebbe dissertare a lungo sulle ragioni ultime di queste preferenze, ma forse basterà dire che quelle espressioni sono le più congeniali all’esistenzialismo, all’intensità istantanea e fuggitiva. Oggi non si costruisce più coll’illusione d’una durata secolare; come gli etruschi di D. H. Lawrence ci si soddisfa dell’effimero, e dovremmo in questo trovare (come loro?) la felicità; la troviamo?
- Spesso è stata proposta, sul serio, l’idea, che Damien Hirst sia un artista migliore di Michelangelo perché Hirst ha avuto l’idea di uno squalo in un acquario, mentre Michelangelo non ha avuto l’idea per il suo David. Quel che separa Michelangelo da Damien Hirst è che Michelangelo era un artista invece Damien Hirst non lo è. Le idee brillanti e profondamente commoventi di Michelangelo si manifestano in quello che ha realizzato; non erano bestemmie pretenziose schizzate fuori dalla cima della sua testa.
- Per tutto il quattrocento [nella pittura] si fece qualcosa di diverso; ma non si seppe fare di più; gli affreschi del Carmine sempre rimasero il modello irraggiungibile cui mirarono tutti i giovani pittori negli anni delle più vive speranze, da fra’ Filippo Lippi e da Andrea del Castagno a Sandro Botticelli, a Leonardo, a Michelangelo.
- Bulletti da quattro soldi, campioni di calci e pugni sono tornati a farvi male!
- Per maestri ho avuto i miei occhi.
- Lo sai che c’hai n’soriso verticale da favola? Je manca solo a parola! Ma chi te l’ha scolpito? Michelangelo? Stava in forma quel giorno!
- L’altro giorno la ragazza di ventidue anni che mi pettina mi ha detto “Voglio tornare a Firenze: quando guardo il David di Michelangelo rimango a bocca aperta e non riescono a portarmi via”. A me emoziona la bellezza, anche vista dagli altri.
- Soltanto in Italia, infatti, si è verificata la convivenza armonica della pienezza dell’arte (pensiamo, ad esempio, al caso di Michelangelo) con la pienezza della vita: cioè con il suo contrario: perché l’arte è una cosa, la vita un’altra.
- L’esperienza ha poco da insegnare se non viene vissuta con umiltà.
- In Italia per trenta anni sotto i Borgia ci sono stati guerra, terrore, criminalità, spargimenti di sangue. Ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo, il Rinascimento. In Svizzera vivevano in amore fraterno, avevano cinquecento anni di pace e democrazia. E cosa hanno prodotto? L’orologio a cucù!
- Un uomo dipinge con il suo cervello e non con le sue mani.
- In questo periodo meraviglioso per l’Italia, che durò circa un secolo, compreso tra la seconda metà del Quattrocento e la prima del Cinquecento, sembrerebbe che, per qualche strana ed insolita munificenza della fortuna, L’Italia desse una così ricca fioritura di genio, da esaurire in tale sforzo la sua potenza creatrice; poiché, dopo Michelangelo, l’arte – come pianta stanca di aver dato tanta abbondanza di frutti – cadde nel languore, per poi morire d’inedia verso la fine del Seicento.
- L’attesa è il futuro che si presenta a mani vuote.
- Non ha l’ottimo artista alcun concetto
ch’ un marmo solo in sé non circonscriva
col suo superchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all’intelletto. - Ma intanto, della cresciuta gloria di Dante congratuliamoci, come di felice augurio colla nostra età, colla nostra Patria. Ella ha molti altri grandi scrittori, anzi i più grandi in ogni arte o scienza moderna; il più gran lirico di amore, il più gran novellatore, il più grand’epico grave, il più grande giocoso, il più gran pittore, il più grande scultore, il primo de’ grandi fisici moderni e il maggior degli ultimi: Petrarca, Boccaccio, Tasso, Ariosto, Raffaello, Michelangelo, Galileo e Volta. Vogliam noi glorie, vanti, supremazie? Non ci è mestieri ire in cerca d’ignoti o negati. Tutti questi ce ne daranno.
- Un’opera d’Arte è punto di arrivo: nessuno potrà mai migliorare la Pietà di Michelangelo. Essa è una realtà legata totalmente al suo autore. Una scoperta scientifica è invece sempre migliorabile.
- Il nostro Paese fa 30 miliardi di esportazione agroalimentare. Sembra tanto, invece è una miseria. Anziché fare i poliziotti per stanare le imitazioni, andiamo in giro per il mondo a far innamorare i clienti dei nostri prodotti! A Roma ci sono 10 milioni e mezzo di turisti: sono pochissimi. Parigi ne fa 26, Londra 33, Manhattan 47 e mezzo, senza Michelangelo. Con dei manager in gamba potremmo triplicare.
- Il sasso. La persona distratta vi è inciampata. Quella violenta, l’ha usato come arma. L’imprenditore l’ha usato per costruire. Il contadino stanco invece come sedia. Per i bambini è un giocattolo. Davide uccide Golia e Michelangelo ne fece la più bella scultura.
- In ogni caso, la differenza non l’ha fatta il sasso, ma l’uomo.
- Non esiste sasso nel tuo cammino che tu non possa sfruttare per la tua propria crescita.
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