L’idea della Repubblica affonda le sue radici nella notte dei tempi. È un’idea primordiale che ha sedotto le menti dei Romani e dei Greci, ne ha catturato i pensieri e avvolto l’anima.
Le frasi sulla Repubblica ci aiutano a festeggiare il vero significato del 2 giugno.
- Repubblica e disordine è sinonimo.
- Il problema dell’Italia non è tanto non avere padri fondatori, quanto essere ricca di figli affondatori.
- Quel che fonda una repubblica è la totale distruzione di tutto quel che ad essa si oppose.
- L’Italia è una Repubblica fondata sullo stage.
- Fratelli d’Italia | L’Italia s’è desta | Dell’elmo di Scipio | S’è cinta la testa | Dov’è la vittoria?! | Le porga la chioma | Ché schiava di Roma | Iddio la creò.
- La violenza costante della battaglia politica è una conferma della faziosità dell’italiano, del suo perenne dividere il mondo in bianco-e-nero, guelfo-e-ghibellino, imperiale-e-repubblicano, e per venire a tempi più moderni cavouriani e mazziniani, laici e clericali, repubblichini e antifascisti, Don Camillo e Peppone.
- La maggioranza e l’opposizione sono chiamate a rendere più forte la Repubblica italiana nata da una lotta di liberazione di cui ormai oggi tutti riconoscono il valore fondante della nostra democrazia e della nostra libertà .
- Per pessimo che sia il governo italiano, ove non si presenti l’opportunità di facilmente rovesciarlo, credo meglio attenersi al gran concetto di Dante: “Fare l’Italia anche col diavolo”.
- L’Italia è una repubblica fondata sulla paura.
- Alleluja! Suona l’orchestra davanti al Quirinale e in tutta Italia festeggiamo la giornata della Liberazione. Il dopo è incerto, ma la vergogna di essere rappresentati nel mondo da un uomo simile
- È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.
- Assicureremo, con tutti i mezzi legittimi, che la libertà democratica sia difesa, che i cittadini siano tutelati nell’esercizio delle loro libertà , che sia assolutamente garantita la integrità dello Stato italiano.
- La Costituzione è molto più avanzata dell’Italia e di noi italiani: è uno smoking indossato da un maiale.
- La repubblica non ha bisogno di dotti.
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- L’immoralità è la base del dispotismo, come la virtù è l’essenza della Repubblica.
- Italiani brava gente, italiani dal cuore d’oro,
l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro
di santi, di poeti, di mafiosi e navigatori
ma tutti rivorrebbero tra le dita la Montessori. - La Repubblica può morire da un momento all’altro, ma la democrazia è maestra.
- È stato il prete che ha avuto il merito di educare gli italiani all’umiliazione ed al servilismo. Mentre lui si faceva baciare la pantofola dagli imperatori, chiedeva agli altri esercitassero l’umiltà cristiana.
- L’Italia è fatta, tutto è a posto.
- La repubblica è il governo della gente onesta, e se ne vide la prova in tutte le epoche. Esse durano mentre virtuose, e cadono quando corrotte e piene di vizi.
- Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
- L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
- Venite a vedere come muore un garibaldino. Ah… muoio… muoio per la repubblica.
- La repubblica democratica è il migliore involucro politico possibile per il capitalismo; per questo il capitale, dopo essersi impadronito […] di questo involucro – che è il migliore – fonda il suo potere in modo talmente saldo, talmente sicuro, che nessun cambiamento, né di persone, né di istituzioni, né di partiti nell’ambito della repubblica democratica borghese può scuoterlo.
- Ben era quel Parini che richiesto di gridare Viva la Repubblica e muoiono i tiranni rispose: – Viva la Repubblica e morte a nessuno!
- È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
- L’Italia dimentica spesso che l’opera è la “nostra” cultura alla pari del Rinascimento. Anzi, potrei osare a dire che per il divenire storico dello stato italiano l’opera è stata più importante del Rinascimento, poiché è stata il veicolo linguistico fondamentale nell’Italia dell’800.
- Abbiamo fatto l’Italia, si tratta adesso di fare gli italiani.
- Una vecchia battuta diceva che in Italia tra riformisti e rivoluzionari non c’è gran differenza: i primi non fanno le riforme, i secondi non fanno le rivoluzioni.
- Oggi sono un cittadino della Repubblica italiana, ho dei doveri ma anche il diritto di essere eleggibile. Non vedo perché non potrei candidarmi: amo la mia patria, sono giovane e ho delle idee.
- L’Italia è una vera democrazia! Non possiamo decidere chi entra in Parlamento, ma possiamo decidere chi esce dalla casa del Grande Fratello!
- L’Italia è un Paese di contemporanei senza antenati né posteri perché senza memoria di se stesso.
- Nessuno in Italia vuole correre rischi. È un paese conformista. Che si è oramai seduto sulle poltrone che occupa. Non ha grandi visioni né del futuro né del presente. Diciamo che sostanzialmente è un paese che tira a non perdere il posto.
- La repubblica, per me, è l’esplicazione storica e necessaria e l’assettamento morale della democrazia ne’ suoi termini razionali: la repubblica, per me è il portato logico dell’umanesimo che pervade ormai tutte le istituzioni sociali.
- L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizione di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
- L’Italia ha un grande elemento di esportazione che è il suo marchio, il suo stile di vita, il suo gusto.
- Siamo un paese cattolico, che nella provvidenza ci crede o almeno ne è affascinato. Il pericolo è questo: gli italiani sentendo aria di provvidenza sono sempre pronti a mettersi in fila speranzosi.
- L’Italia è sempre stato un Paese “incompiuto”: il Risorgimento incompleto, la Vittoria mutilata, la Resistenza tradita, la Costituzione inattuata, la democrazia incompiuta. Il paradigma culturale dell’imperfezione genetica lega con un filo forte la storia dello sviluppo politico dell’Italia unita.
- Ho vissuto a Milano una esperienza che mi ha confermato nell’idea che il nostro popolo è capace delle più grandi cose quando lo anima il soffio della libertà e del socialismo.
- In Italia per trecento anni sotto i Borgia ci sono stati guerra, terrore, criminalità , spargimenti di sangue. Ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo, il Rinascimento. In Svizzera vivevano in amore fraterno, avevano 500 anni di pace e di democrazia. E cosa hanno prodotto? L’orologio a cucù.
- Noi italiani vorremmo fare la rivoluzione col permesso dei carabinieri.
- L’idea della unificazione d’Italia e della sua costituzione a regno fu principalmente sparsa dai militari napoleonici, che, sciolto il grande esercito, tornarono ai loro focolari.
- L’Italia è in assoluto uno dei miei Paesi preferiti. L’ho girata tutta, la adoro, amo la cultura italiana e il cibo. Gli uomini sono pieni di passione e romanticismo.
- Se tutti gli italiani pagassero le tasse saremmo fritti: non ci resterebbe più nulla in cui sperare.
- In una repubblica ben regolata, il popolo generalmente è contento.
- Anche le repubbliche sono a volte governate da re nudi.
- La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle.
- 151 anni di mafie e di massoni,
151 anni di raccomandazioni,
noi siamo il paese dei balocchi per i ricchi,
repubblica basata sulla furbata incentivata,
fratelli-coltelli, se siamo solo quelli,
l’Italia si desta con una pietra in testa. - L’Italia che amiamo è una Repubblica che si affonda su un avverbio: ancora. Uno arriva sul promontorio di Portofino, guarda e dice “toh, c’è ancora”. Scende nel Salento e ritrova la pineta che ricordava verdissima sul blu del mare, ritrova lo scoglio intatto e esclama: “che bello, è ancora così”.
- Gli italiani – se ci si mettono di picca – non muoiono neanche se li ammazzano.
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