È meglio un rimorso o un rimpianto? La risposta a questa famosa domanda costituisce un fil rouge sottile e impalpabile con il mondo delle trasgressioni.
Le frasi sulle trasgressioni ci parlano del piacere che si prova infrangendo le regole, dandosi al “peccato”
- L’elemento pericoloso dei divieti: che ci si fida di essi e non si riflette su quando sarebbero da cambiare.
- Sono 25 anni ch’io non dico messa, né mai più la dirò, non per divieto o comando, come si può informare Sua Eminenza, ma per mia elezione, e ciò stante un male che patisco a nativitate, pel quale io sto oppresso.
- Non uccidere. Prendiamo così alla leggera questo divieto che ci troviamo a cogliere un fiore senza pensarci, a pestare un povero insetto senza pensarci, senza pensare, orribilmente ciechi, non sapendo che ogni cosa si prende le proprie rivincite, non preoccupandoci della sofferenza del nostro prossimo, che sacrifichiamo ai nostri meschini obiettivi terreni.
- Ciascuna di queste trasgressioni isolò sempre di più il club e i suoi fedeli dal continente dei benpensanti, quelli che storcono il naso e odiano l’Arsenal; Highbury diventò l’Isola del Diavolo nel bel mezzo di Londra nord, la patria dei farabutti e dei miscredenti.
- Un elemento pericoloso dei divieti è che ci si fida di essi e non si riflette su quando sarebbero da cambiare.
- Non dire: “Ho peccato, e che cosa mi è successo?”, perché il Signore è paziente. Non esser troppo sicuro del perdono tanto da aggiungere peccato a peccato. Non dire: “La sua misericordia è grande; mi perdonerà i molti peccati”, perché presso di lui ci sono misericordia e ira, il suo sdegno si riverserà sui peccatori.
- Il sacro fa paura. Ma anche la sua assenza, anche il mondo dissacrato, senza regole, senza divieti. Liberi, non possiamo esistere. Bisogna eleggere quel che consola di più.
- Nelle cose viste in un’unica volta la varietà crea confusione, un vizio della bellezza. Nelle cose che non si vedono in una sola volta, la grande varietà è encomiabile, e fornisce trasgressione senza violare le regole dell’ottica e della geometria.
- Se si vietasse di dubitare della filosofia di Newton, gli uomini non potrebbero sentirsi così certi della sua verità come lo sono.
- Servirebbe qualcuno a dirigere il traffico degli sguardi. Ce n’è sempre qualcuno che finisce in divieto d’accesso.
- Qual è la cosa più pericolosa che hai fatto? Parcheggiare in divieto di sosta?
- Ho capito che avevo molto bisogno del peccato, avevo bisogno della voluttà, dell’ambizione, della vanità, e avevo bisogno della più profonda disperazione, per smettere di confrontarlo con un certo mondo da me desiderato, con una specie di perfezione da me voluta. Per lasciarlo, invece, così com’è. Per amarlo e appartenergli con gioia.
- Noi giochiamo il senso della nostra vita ad un tavolo dove sono presenti i nostri istinti sotto forma delle icone che li rappresentano: Eros, il signore dei desideri; Narciso, l’amore verso di sé; il Caso, la fatalità; Edipo, la trasgressione. E infine la Morte.
- Ognuno può giustificare, nessuno vietare.
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- La necessità è il pretesto per ogni violazione della libertà umana. È l’argomento dei tiranni; il credo degli schiavi.
- Se c’è un peccato contro la vita, è forse non tanto disperarne, quanto sperare in un’altra vita, e sottrarsi all’implacabile grandezza di questa.
- Le gerarchie, l’autorità, violazione manifesta delle leggi di Natura, vanno abolite. La piramide: Dio, il re, i migliori, la plebe, adeguata alla base.
- Mamma, ho notato che la tua siepe si porge sul marciapiede e questa è una violazione, non hai pagato le multe e hai un fanalino di coda rotto; non ho intenzione di portarti dentro ma lo farò se non mi dai subito un biscotto!
- La fedeltà, in fondo, che cos’è? Non è altro che un grande prurito con il divieto assoluto di grattarsi.
- Quando c’è dialogo non c’è bisogno di divieti (e se c’è il dialogo neppure il più cretino dei programmi può rincretinire).
- Quando ero ragazzino mio padre voleva che io fossi un bravo cattolico e che io mi confessassi tutte le volte che avevo pensieri impuri sulle ragazze. Così ogni sera io diventavo rosso a confessare i miei pensieri. Così successe una sera, e poi un’altra sera, e così via. Dopo una settimana decisi che la religione non era fatta per me.
- Ho fatto le mie esperienze: sesso, droga e rock’n roll. Ma come si dice? Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Non ho commesso reati, non sono mai stata arrestata, non sono mai stata ricoverata per overdose. Scrivere sul giornale che sniffo è una violazione della mia privacy; ma la butto sul ridere e dico che… se mi candidassi per il Parlamento, avrei ottime chance di essere eletta.
- Il dogma è nient’altro che un esplicito divieto di pensare.
- La follia senza metodo è vietata!
- Il racconto che ci ha consegnato il divieto di fabbricare e adorare idoli pena la morte – pensiamo alla spietata punizione riservata da Mosè agli adoratori del vitello d’oro – è una delle immagini bibliche più indelebili conservate nella memoria collettiva.
- Raccontare l’incanto o il disincanto del sesso è raccontare l’amore. Noi facciamo l’amore come amiamo, il sesso rivela com’è la nostra capacità di amare. A volte fare l’amore è semplicemente dare una carezza. Oggi, al contrario di ciò che si pensa, vedo poca trasgressione, cioè capacità di andare oltre se stessi, di crescere.
- Dove non c’è rispetto per i diritti umani […] non ci può esser pace, perché ogni violazione della dignità personale favorisce il rancore e lo spirito di vendetta.
- Entro i vietati talami | II piè furtivo ei mise, | E su le piume adultere | Lasciò l’impronta, e rise.
- Si tratta di vedere in che misura la revoca di quel divieto alla donna d’essere attrice abbia contribuito al definitivo smarrimento del riso sulle scene. A mio avviso, non vi ha soltanto contribuito: ha addirittura rovinato la festa, o almeno quel che ne sarebbe potuto avanzare.
- Davvero, se i peccatori pensassero all’eternità, a quel terribile “sempre!..” si convertirebbero immediatamente. Sono quasi seimila anni che Caino si trova nell’inferno, eppure è come si vi fosse appena entrato.
- Anco Adamo mangiò del pomo vietato.
- La morale assoluta: tutto è vietato.
- La fedeltà in fondo che cos’è? Non è altro che un grosso prurito con il divieto assoluto di grattarsi.
- Sono così assetato di libertà che mi sentirei a disagio anche se mi venisse vietato l’accesso ad un qualsiasi angolo sperduto dell’India.
- Il miglior modo per ottenere l’osservanza di un divieto è permettere le cose proibite.
- Le mie uniche infrazioni sono state di carattere personale e sessuale, ed in questo, secondo Kinsey, non ho fatto altro che seguire liberamente il mio naturale istinto.
- Nessuna confessione religiosa ha tanto peccato per abuso di espressioni metafisiche quanto la matematica.
- Si è deciso complessivamente il seguente divieto ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, come a tutti i chierici che esercitano un ministero: si astengano dalle loro mogli e non generino figli; chi lo avrà fatto, dovrà essere allontanato dallo stato clericale.
- Nel tragico assoluto la colpa criminale dell’uomo è di essere, di esistere. La sua sola presenza e la sua identità sono trasgressioni. Il tragico assoluto è quindi un’ontologia negativa.
- E non torturarmi con i divieti,
ti prego, non parlarne nemmeno.
Sono nato poeta
e come poeta voglio baciarti. - È un vero peccato che impariamo le lezioni della vita solo quando non ci servono più.
- Tendiamo sempre a ciò che è vietato e bramiamo ciò che ci viene negato.
- La droga è una strada a senso unico. Divieto di invertire la marcia. Non puoi più tornare indietro.
- Non esiste neanche un termine per definire la violazione di un diario. Questo dimostra che è più grave. È innominabile.
- Sai, se dovessi scegliermi un motto, il mio sarebbe certamente “Nessun divieto”.
- La violazione del diritto avvenuta in un punto della terra è avvertita in tutti i punti.
- – Come hai fatto a prendere sedici multe per divieto di sosta?!– Non è colpa mia! Voi mi tenete rinchiuso qui! Quando torno ho talmente tanto da vivere che non ho tempo per cercare un parcheggio!
- Se due persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” gli fai la multa, se venti persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” chiedi loro di spostarsi, se duecento persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” togli il cartello.
- Dio è una risposta grossolana, un’indelicatezza verso noi pensatori – in fondo è solo un grossolano divieto che ci vien fatto: non dovete pensare!
- Non temere! Accogli l’ignoto e l’impreveduto e quanto altro ti recherà l’evento; abolisci ogni divieto; procedi sicuro e libero.
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