Brutta la violenza. Sentimento che annebbia la vista e fa perdere la ragione, spesso esplode all’improvviso, quando non è insito nell’animo di alcune persone.
A volte è prevedibile perché ci sono individui che ne fanno uno stile di vita.
Le frasi sulla violenza ci aiutano ad analizzare questo sentimento orribile quanto naturale.
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Se qualcuno ti mette le mani addosso, assicurati che non metta mai più le mani addosso a nessun altro.
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La violenza è parte della cultura americana. È americana tanto quanto la torta di ciliegie.
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Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci.
La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima.
Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato.
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Il soldato Doss non crede nella violenza. Quindi non sperate che vi salvi il culo in battaglia.
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Vedi, le persone di potere capiscono solo una cosa: la violenza.
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La povertà è la peggiore forma di violenza.
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La giustizia sociale non può essere raggiunta con la violenza. La violenza uccide ciò che intende creare.
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Nessuno può essere costretto dalla violenza o dalle leggi ad essere felice; per conseguire tale stato sono invece necessari un’amorevole e fraterna esortazione, una buona educazione e soprattutto un personale e libero giudizio.
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Non è vero che la guerra sia connaturata con la società umana. La guerra è insita nella società capitalistica, è l’imperialismo che genera inevitabilmente le guerre, ma questa inevitabilità delle guerre può essere anch’essa eliminata distruggendo l’imperialismo.
- Tutti gli esseri tremano di fronte alla violenza. Chiunque teme la morte. Tutti amano la vita.
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Dal mio punto di vista, uccidere in guerra non è affatto meglio che commettere un banale assassinio.
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Si è detto che Hitler riversava sugli ebrei il suo odio contro l’intero genere umano, che riconosceva negli ebrei alcuni suoi stessi difetti, e che, odiando gli ebrei, odiava se stesso, che la violenza della sua avversione proveniva dal timore di poter avere sangue ebreo nelle vene. Non mi sembra una spiegazione adeguata. Non mi sembra lecito spiegare un fenomeno storico, riversandone tutta la colpa su un individuo. Gli esecutori di ordini orrendi non sono innocenti. E inoltre è sempre arduo interpretare le motivazioni profonde di un individuo.
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Ormai anche le riviste scientifiche rifiutano la pubblicazione di studi che comportino maltrattamento di animali, soprattutto quando non appare necessario ai fini delle conoscenze.
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I pretesti per scatenare la guerra non mancano mai. La storia è un vero magazzino di moventi bellici sempre disponibili. Ciascuna delle sue pagine fornisce un precedente e mette a nostra disposizione un rancore pronto a risorgere alla prima occasione.
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La violenza non risolve mai i conflitti, e nemmeno diminuisce le loro drammatiche conseguenze.
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Temiamo la violenza meno dei nostri stessi sentimenti. Il dolore solitario, personale, privato è molto più spaventoso di quello che chiunque altro può infliggerti.
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Nella guerra la crudeltà non si conta, non si soppesa mai. C’è. Di fatto. In partenza.
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Cadendo, la goccia scava la pietra, non per la sua forza, ma per la sua costanza.
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Gli assassini non vengono mai assassinati! Gli assassini vengono giustiziati!
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Caratteristica essenziale di ogni uomo saggio è non uccidere nessun essere vivente.
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Non capisco come mai ancora oggi, oltre duemila anni dopo la nascita di Cristo, in qualche modo la guerra debba essere la risoluzione, attraverso la violenza, delle controversie. Continuo a pensare che è inutile che ci professiamo così tanto moderni o modernisti, quando poi alla fine facciamo i conti con queste realtà.
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Per me la violenza è un soggetto del tutto estetico. Dire che non ti piace la violenza al cinema è come dire che al cinema non ti piacciono le scene di ballo.
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A un mio concerto scoppiò una rissa. Io mi fermai e dissi al microfono: “…vi rendete conto cosa state facendo? Noi rievochiamo l’infanzia e voi vi picchiate. Sporcate il ricordo con la violenza!” Si fermarono.
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C’è una emozione più forte di uccidere: lasciare in vita!
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Non sono un pacifista. A chi mi desse uno schiaffo sulla guancia non porgerei mai l’altra, ma mi difenderei a denti stretti. La guerra è per metà fatta di paura e per metà di noie. I giovani del mio paese non sono per la guerra. Non sono nemmeno per il servizio militare. Gli orfani di guerra, poi, la considerano il peggiore dei mali.
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Non abbiamo finito di estirpare in gran parte del mondo l’eredità del totalitarismo. Noi abbiamo compiuto l’opera di ricostruzione post-bellica, ma non abbiamo affrontato la ricostruzione morale dopo l’esperienza inaudita della violenza e della tortura che è ancora praticata nel mondo.
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La pace si trova dentro se stessi. La violenza provoca sofferenze, la pace si ottiene non pregando, ma si genera all’interno di sé e poi nella propria famiglia.
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Le opinioni fondate sul pregiudizio sono sempre sostenute dalla più grande violenza.
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Una legge ingiusta è una specie di violenza. L’arresto per la sua violazione è peggio.
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Violenza non è solo uccidere un altro. E’ violenza anche quando usiamo parole mordaci, quando facciamo un gesto per scostare una persona, quando obbediamo per paura . Violenza non è solo strage organizzata in nome di Dio, della società o della patria. La violenza è molto più sottile, molto più profonda.
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Queste gioie violente hanno violenta fine, muoiono nel loro trionfo come il fuoco e la polvere che si distruggono al primo bacio.
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Consideriamo parte del nostro dovere difendere l’umanità contro il flagello dell’intolleranza, della violenza e del fanatismo.
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La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci.
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Le bombe non risolvono la questione, se non si eliminano le radici dalle quali scaturisce il terrorismo.
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Dopo che ci si prende a schiaffi per dieci anni o si diventa amici o ci si ammazza.
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L’essenza dei film di Tarantino non sono la violenza e l’azione, ma l’analisi introspettiva della mente e dell’animo di persone violente.
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La violenza che ci facciamo per rimanere fedeli a coloro che amiamo non vale meglio di un’infedeltà.
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La guerra si nutre da sola.
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L’altra sera ho acceso la tv: sesso e violenza, sesso e violenza. E quelle erano solo le previsioni del tempo!
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Ogni tipo di violenza è il risultato del fatto che le persone inducono se stesse a credere che il loro dolore deriva dagli altri e che, di conseguenza, essi meritano di essere puniti.
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L’omicidio è una cosa seria: uno viene ammazzato perché parla troppo, perché non rispetta i patti, perché sgarra, ma non per una femmina! E poi lo sai come diceva il filosofo? Dalla creatura si risale al creatore.
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Chi rende impossibile una rivoluzione pacifica renderà inevitabile una rivoluzione violenta.
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Non vinci quando usi la violenza, vinci quando mantieni la tua dignità.
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Nessuno, di fronte alle donne, è più arrogante, aggressivo e sdegnoso dell’uomo malsicuro della propria virilità.
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Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni.
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Quando uccidere diventa facile come respirare, è il momento di fare qualcosa per l’alito.
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Brasile, il #papa ai giovani: «Demolite la violenza, abbattete l’egoismo». Al mio segnale scatenate il Paradiso
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Quello che l’animale vuole è la sconfitta, non l’uccisione; lo scopo dell’aggressività è il predominio, non la distruzione.
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Uno disse a un suo conoscente: “Tu hai tutti li occhi trasmutati in istrano colore”. Quello li rispose intervenirli spesso. “Ma tu non ci hai posto cura? E quando t’addivien questo?” Rispose l’altro: “Ogni volta ch’e mia occhi veggono il tuo viso strano, per violenza ricevuta da sì gran dispiacere, subito e’ s’impallidiscano e mutano in istran colore”.
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Scambiamo tutto per amore, mentre l’amore con la violenza e le botte non c’entra un tubo. L’amore, con gli schiaffi e i pugni, c’entra come la libertà con la prigione. Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa. Salviamolo sull’hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE. Non è questo l’amore. Invece noi ci illudiamo di poter cambiare le cose, di poter correggere gli uomini maneschi, di riuscire a farli crescere anche quando gli si è bloccato lo sviluppo, e scalciano e urlano come bambini capricciosi. Solo che sono bambini alti uno e ottanta, con le spalle da gorilla e le mani che sembrano vanghe. Non illudiamoci mai, mai e poi mai, di poterli cambiare, o che possano cambiare per amore nostro. Anche se piangono come vitelli e dicono che non lo faranno più. Non caschiamoci e chiediamo aiuto il prima possibile. E se una figlia ha un fidanzato così, prendiamola, impacchettiamola e riportiamola a casa.
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La violenza resta per me un grosso problema. Forse deriva da quel cieco bisogno dell’essere non civilizzato, che non sente abbastanza il rispetto di sé e degli altri. Ma quello che è ancora più pauroso è la violenza collettiva o quella violenza che si ammanta di legge, la dittatura.
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La violenza è una mancanza di vocabolario.
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I grandi spiriti hanno sempre incontrato violenta opposizione da parte delle menti mediocri.
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La paura collettiva stimola istinto del gregge e tende a produrre ferocia nei confronti di coloro che non sono considerati membri del branco.
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Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente.
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Chi uccide, uccide sé stesso. E il peggiore è chi permette che si uccide.
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Lo Stato chiama “legge” la propria violenza e “crimine” quella dell’individuo.
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Anche l’assassino più inveterato e più impenitente sa comunque di essere un criminale, cioè ritiene in coscienza di aver agito male, anche se non prova nessun pentimento.
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Non vi è un solo istante in cui un essere vivente non venga divorato da un altro e, al di sopra delle razze di predatori è posto l’uomo, la cui mano distruttrice non risparmia alcun essere vivente: egli uccide per nutrirsi, per vestirsi, per ornarsi, uccide per attaccare e per difendersi, uccide per istruirsi, uccide per uccidere.
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Quando […] per un ideale si uccide una persona non è che, diciamo, si raggiunge l’ideale: s’uccide una persona e basta, non si raggiunge niente. E quando s’ammazza una persona, diciamo, non è che s’ammazza una persona, se ne ammazzano due: quella e se stessi.
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Conflitti e fazioni, violenze e sconvolgimenti sono causati dall’abbandono dei valori umani nella vita quotidiana.
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Anche quando fa giustizia, la violenza è ingiusta.
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La rabbia e la violenza non possono costruire una nazione. Ci stiamo sforzando di procedere in un modo e verso un risultato che garantirà che tutte le nostre persone, bianche e nere, emergano come vincitori.
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Con la violenza puoi uccidere colui che odi ma non uccidi l’odio. La violenza aumenta l’odio e nient’altro.
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La perseveranza serve più della violenza: molte cose che non possono essere superate tutte assieme lo sono se prese poco a poco.
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La violenza, che non è in se stessa crudele, lo diviene nella trasgressione specifica di chi l’organizza. La crudeltà è una delle forme della violenza organizzata.
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La non violenza è il primo articolo della mia fede. È anche l’ultimo articolo del mio credo.
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La violenza è una malattia, una malattia che danneggia tutti coloro che lo usano, indipendentemente dalla causa.
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Niente è più pericoloso della violenza impiegata da persone ben intenzionate con scopi benefici.
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Come un fiore maltrattato dalla pioggia, ci sono anime che rispondono alla violenza con un sovrappiù di luce.
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Fino ad oggi gli uomini hanno sempre fatto sforzi prodigiosi per preparare la guerra, pochissimi per conoscerla.
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La rabbia è il nemico della non violenza e l’orgoglio è un mostro che la inghiotte.
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Ci sono sempre falsi profeti. Ma nel caso della psichiatria è la profezia stessa ad essere falsa, nel suo impedire, con lo schema delle definizioni e classificazioni dei comportamenti e con la violenza con cui li reprime, la comprensione della sofferenza, delle sue origini, del suo rapporto con la realtà della vita e con la possibilità di espressione che l’uomo in essa trova o non trova.
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Il terrorismo, alimentato anche da fanatiche distorsioni della fede in Dio, sta cercando di introdurre nel Mediterraneo, in Medio Oriente, in Africa i germi di una Terza guerra mondiale. Sta alla nostra responsabilità fermarla.
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Un gesto d’amore cuce cielo con cielo, soglia con soglia e vita con vita. Un gesto di violenza cuce solo nero con nero e dentro quel buio non si innesta nessun fiore, nessun colore e nessuna formula di serenità.
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Se uno l’aggressività non ce l’ha di suo è inutile che se la mette addosso, perché si vede ancora meglio com’è fatto veramente.
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Solo un piccolo uomo
usa violenza sulle donne per sentirsi grande. - Il mostro non dorme sotto il letto. Il mostro può dormire accanto a te.
- La violenza non conduce da nessuna parte se non all’ospedale.
- La violenza è la ragione di chi ha torto.
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